Un nuovo appuntamento con i protagonisti del settore culturale italiano: questa volta abbiamo messo sotto torchio Georgia Cantoni, responsabile comunicazione, area web e nuovi media dei Musei Civici di Reggio Emilia.
L’ultima volta l’abbiamo incontrata a Bergamo, nel ruolo di relatrice all’evento Comunicare le Reti Museali, che abbiamo organizzato insieme al Museo delle Storie di Bergamo. Il suo intervento ha fatto nascere in noi molte curiosità che Georgia ha soddisfatto appieno, rispondendo alle 3 domande che seguono.
Ci hai parlato di un cantiere a Palazzo dei Musei che dura da qualche anno e di alcune sedi che aprono con un orario limitato. In entrambi i casi il settore comunicazione deve far fronte a delle barriere: come fate a raccontare il non visibile?
Si è sicuramente scelto di puntare su di una comunicazione sempre più integrata che renda visibili i contenuti delle diverse collezioni e sedi e le relazioni che intercorrono tra le stesse, il lavoro svolto, le offerte culturali rivolte ai diversi pubblici per restituire in modo coerente il significato di tutte le azioni che si stanno compiendo in questi anni e gli obiettivi preposti. In questo ha un ruolo centrale il Palazzo dei Musei che viene vissuto quale luogo-indice di tutte le collezioni mentre le diverse sedi della rete, fra le quali devono essere compresi anche i depositi, diventano quasi una esplosione, un approfondimento dei suoi contenuti diffuso sul territorio.
Aumentare l’accessibilità ai contenuti delle collezioni e delle sedi museali in questo momento ha significato puntare principalmente sul web e sulle tecnologie digitali che consentono di uscire dalle pareti del museo, di mettere in relazione il patrimonio locale con le collezioni dei più importanti musei internazionali, di incentivare l’interazione tra museo e pubblici, in un’ottica di crescita culturale e di valorizzazione del patrimonio stesso. Il web è lo strumento diventato imprescindibile per costruire una narrazione continua e più ampia possibile, luogo cruciale di incontro e di scambio, piattaforma all inclusive di esperienze partecipative al quale vengono collegati tutti gli altri canali e strumenti di comunicazione.
Il sito riveste un ruolo decisivo per i Musei Civici di Reggio Emilia e dunque è il perno attorno a cui ruota tutta la comunicazione on line e off line. Le pagine web illustrano i contenuti e la storia di tutte le sedi, i progetti delle mostre temporanee, le sezioni tematiche, lo storytelling delle mostre; è valorizzata l’attività di prestito, con l’intento di evidenziare la valenza internazionale del patrimonio locale e la rete di relazioni nazionali ed internazionali del museo. Finalizzate all’orientamento dei pubblici sono le sezioni riservate alla didattica, agli eventi, alle iniziative e agli itinerari in città e sul territorio, azioni di incontro diretto con i differenti pubblici nelle quali si opera per una divulgazione continua dei contenuti invitando le persone a vivere esperienze formative e ludiche al tempo stesso, di aggregazione sociale.
Inoltre le opportunità offerte dalle tecnologie digitali diventano imprescindibili nel favorire l’accesso diretto e fisico alla collezione e alle mostre temporanee, soprattutto quando si tratta di allestimenti storici nei quali, per ragioni museografiche, difficilmente possono convivere apparati didascalici contemporanei ritenuti spesso troppo invasivi e non filologicamente corretti. Per questo si è scelto di puntare su un progetto di didascalizzazione (Museo Mobile) fruibile da dispositivi mobili, anche attraverso QRcode, che accompagna il percorso e la conoscenza dell’ottocentesco Museo “G. Chierici” di Paletnologia e del settecentesco Museo Spallanzani, fornendone un livello più approfondito di informazioni, ed è in corso di preparazione il percorso dei testi epigrafici romani del Portico dei Marmi. L’obiettivo è quello di avere presto on line tutti i percorsi all’interno delle collezioni storiche.
Content is king. Tra i vostri obiettivi per i prossimi anni, quello di rendere i musei civici un “display narrativo del territorio”: come riuscite a far parlare le vostre collezioni e come pensate di implementare questo sistema di storytelling?
Oggi il museo di Reggio Emilia e la rete civica sono concepiti sempre più come “laboratorio” cittadino, catalizzatore per la creatività e la crescita della comunità, luogo in cui memoria e tradizione, incontrandosi con le energie creative e produttive del territorio, possono generare innovazione, sviluppo economico e favorire la coesione sociale.
Per evidenziare questo processo in essere, ad esempio, la sezione del sito Prove generali di museo illustra e raccoglie la memoria delle esposizioni del Temporary Museum di Palazzo dei Musei come indice e display del museo laboratorio, racchiudendo in un’unica cornice il progetto in divenire dei Musei Civici di Reggio Emilia curato da Italo Rota. Un percorso, finora, in quattro tappe espositive che con la mostra On the road arriva oggi ad uno snodo fondamentale misurandosi con l’antico. Dopo For Inspiration Only (2014) che ha voluto lanciare una nuova metodologia interdisciplinare, caratterizzata da un forte senso del dialogo tra le collezioni ed un forte impulso del museo come generatore di creatività, con la mostra Noi / Us si è inteso illustrare le eccellenze distintive del territorio in occasione di Expo 2015, e, successivamente, Tutto Quadra – Tutto Tondo (2016-2017) ha offerto uno sguardo panoramico sulla produzione artistica locale del ‘900 con l’accento sull’idea di museo catalogo dell’arte cittadina. Oggi, la mostra On the Road ritorna alle origini della storia più antica del territorio segnata dalla sua prima direttrice, la via Emilia, la strada che ha tracciato il destino della comunità in cui è iscritta.
Ognuna di queste mostre temporanee è stata accompagnata da un’azione di storytelling a tema (365 cose da raccontare, Ritratti di paesaggio, ecc.) che il pubblico ha la possibilità di implementare e arricchire contribuendo all’accrescimento di questa azione di raccolta di storie. Parallelamente si raccolgono e si narrano le storie di chi lavora al museo (#museoinpersona) o di chi vede il museo come fonte di ispirazione (#gentedamuseo) per la propria attività, il proprio tempo libero, la propria creatività.
Si cerca insomma di stimolare e far crescere un dialogo con la comunità di riferimento attraverso la scelta di temi fortemente identitari che caratterizzino dapprima le esposizioni progettate per il Temporary Museum e poi tutta la narrazione che le accompagna.
I vostri musei hanno un importante ruolo sociale e realizzate moltissime attività per coinvolgere i reggiani. Che sforzi di programmazione e comunicazione mettete in atto, invece, per raggiungere il vostro ‘non pubblico’ sia sul territorio, sia in altre aree geografiche?
Tre sono gli obiettivi fondamentali per avvicinare i potenziali pubblici: aumentare l’accessibilità ai contenuti; accrescere il senso di appartenenza per contribuire all’inclusione sociale; sviluppare capacità di interazione e ri-elaborazione.
Queste le motivazioni che stanno alla base della programmazione culturale offerta dai Musei Civici, una programmazione ricca ed intensa, sempre più inclusiva, con offerte rivolte a target precisi di pubblico, che si avvale ormai da molti anni della collaborazione delle associazioni presenti sul territorio o che cerca la sinergia con altre realtà o istituzioni, culturali e non. Queste sempre le motivazioni che ci hanno, ad esempio, portato ad intraprendere un percorso di collaborazione con Google, entrando a far parte della galleria di Google Arts & Culture, inserendo così le collezioni cittadine in un importante progetto di cooperazione culturale di respiro internazionale.
Il progetto Google Arts & Culture, espressamente rivolto al pubblico internazionale, lanciato da Google nel 2011, include opere presenti nei più importanti musei del mondo, fornendo una piattaforma per le istituzioni culturali che possono presentare immagini e informazioni di alta qualità sulle loro collezioni. Con una vasta gamma di partner – tutti impegnati nell’obiettivo di rendere il patrimonio culturale mondiale più accessibile a un vasto pubblico – Google Arts & Culture consente di mettere in relazione le collezioni locali con i grandi musei, attraverso uno spazio comune dotato di diversi parametri di ricerca (cronologica, per scala cromatica, per numero visualizzazioni), creando gallerie personalizzate o mostre virtuali. I Musei Civici di Reggio Emilia sono partner del progetto dal 2013 e procedendo alla implementazione di contenuti si è creata una galleria digitale in cui il visitatore ha l’opportunità di scoprire opere uniche provenienti dalle collezioni, dove archeologia, arte, natura e storia si intrecciano svelando il carattere di peculiare varietà che caratterizza il patrimonio reggiano, inserito così in una sorta di enciclopedia universale open source.
Sempre con Google Arts & Culture è stata realizzata una Street view, visita virtuale delle collezioni storiche di Palazzo dei Musei in cui le immagini panoramiche consentono di passeggiare tra collezioni di rilievo storico e museografico, rimaste immutate dal tempo della loro creazione: tra queste, il Museo Gaetano Chierici; il Portico dei Marmi; la Sala Regium Lepidi che espone i materiali provenienti dagli scavi più recenti del centro cittadino e in cui si valorizza l’allestimento dedicato al progetto Regium@Lepidi 2200. Google Arts & Culture dispone anche di una sezione Virtual Tour, dove sono stati realizzati due percorsi virtuali dedicati alle collezioni scientifiche di Palazzo dei Musei, “Herbaria Antiqua” e “Beauty in Nature”.
Se il sito web dei Musei Civici di Reggio Emilia è il luogo in cui dimorano tutti i contenuti e snodo di tutte le azioni di comunicazione, è attraverso i social network che il museo intesse quotidianamente il dialogo più diretto e vivace con la sua audience, anche quella più distante. L’implementazione su Pinterest di immagini relative ai materiali delle collezioni permanenti permette agli utenti la fruizione di vari percorsi di mostra; la diffusione tramite Facebook, Instagram, Twitter dei contenuti creati per il web, all’interno di una programmazione di format personalizzati, consente di amplificarne la veicolazione; attraverso speciali playlist tematiche su Youtube si raccolgono e propongono tutti i video realizzati in occasione delle diverse mostre temporanee.
Infine per attrarre il grande pubblico di turisti e visitatori non abituali, è in uscita una App dei Musei Civici di Reggio Emilia, in lingua italiana ed inglese, che, descrivendo il valore distintivo delle collezioni cittadine, propone percorsi trasversali anche sui temi della mostra On the Road collegando i diversi luoghi e sedi museali della città e invitando a costruire itinerari personalizzati nel sistema culturale urbano (ad es. Reggio Emilia città dei mosaici); la App inoltre grazie alla tecnologia beacon consente l’esplorazione facilitata di alcuni oggetti tra i più significativi delle collezioni e della mostra sulla via Emilia.
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