La co-progettazione è uno strumento innovativo per aprire al pubblico le istituzioni culturali. Ma come si fa? Scopri tre modalità sperimentate da BAM!
In questi anni le istituzioni culturali stanno scoprendo l’importanza di coinvolgere attivamente il pubblico, accogliendo proposte e condividendo il proprio potere decisionale. Si chiama co-progettazione ed è uno strumento capace di rinnovare profondamente le istituzioni che lo mettono in pratica.
Come si fa a co-progettare? Esistono buone pratiche, ma il campo è ancora aperto a sperimentazioni. Oggi ve ne raccontiamo tre, completamente diverse tra loro.
1) Il laboratorio
Professionisti della cultura, imprenditori e giovani del territorio intorno a un tavolo
Molto spesso sul territorio ci sono già tante persone con visioni e competenze capaci di rinnovare l’offerta culturale, serve solo l’occasione per farle sedere tutto attorno allo stesso tavolo.
Un laboratorio di co-progettazione è proprio questo: invitare professionisti del settore culturale, imprenditori e giovani a condividere esperienze e competenze verso un obiettivo comune.
Tre giorni di attività strutturate in cui, grazie alla presenza di esperti e facilitatori, i partecipanti arrivano alla stesura di proposte sostenibili e realizzabili.
Il Parco delle idee: progettazione partecipata al Parco Archeologico dei Campi Flegrei
Vorresti saperne di più? Il Parco delle idee è un ottimo esempio! In questi giorni siamo a Napoli per seguire il laboratorio che abbiamo ideato insieme al Parco Archeologico dei Campi Flegrei. L’obiettivo è migliorare l’accessibilità del patrimonio culturale locale, una bella sfida!
Da venerdì 8 a domenica 10 novembre, segui la progettazione partecipata e scopri le proposte dei tavoli. Aggiornamenti su Twitter e Facebook!
2) La maratona creativa
Un gioco di squadra dentro al museo per inventare un prototipo
Si può fare un hackathon al museo? Certo che sì! La maratona creativa è un format giocoso: divisi in squadre, i partecipanti si confrontano nella creazione di un prototipo funzionante. L’obiettivo: trovare soluzioni inedite per valorizzare la collezione del museo.
Possono partecipare professionisti, studenti, nerd e creativi di ogni tipo. Ogni squadra affronta una sfida legata al museo in cui si svolge la maratona. Ma attenzione: il tempo è limitato e al crash test finale si prova il prototipo… o la va o la spacca!
BAM! ha promosso la nascita di Museomix Italia, portando nei musei italiani il format che da anni sperimenta le maratone creative al museo. Il weekend dell’8-10 novembre ben due Museomix si sono tenuti in Italia: ad Ancona e a Firenze.
Segui tutte le fasi del remixaggio e goditi il crash test. Scorri le storie Instagram di @bamstracult. Museomix nel mondo: puoi seguire le maratone che si sono svolte in contemporanea in tutto il mondo cercando l’hashtag #museomix.
3) La rete locale
Una rete cittadina rinnova il quartiere in 18 mesi di progettazione partecipata
Ci sono territori che affrontano sfide complesse, problematiche annose e radicate. La co-progettazione può essere un’arma efficace per ripensare questi contesti. Un percorso lungo, articolato, che coinvolge un ampio numero di soggetti con differenti vocazioni.
Tipicamente un percorso di co-progettazione di questo tipo si articola in due fasi, una prima fase, di attivazione della rete, formazione e raccolta di dati, e una seconda fase, dove si entra nel vivo della progettazione.
Open Vicoli è già alla seconda fase del suo sviluppo e sempre nel weekend dell’8-10 novembre ha presentato al pubblico un percorso cittadino co-progettato dalla rete. Nata per provare a sanare le fratture sociali dei vicoli di Genova attraverso la promozione e la valorizzazione del ricco patrimonio culturale locale, Open Vicoli è una rete che coinvolge già 20 partner… e continua a crescere!
Con Tutti a Prè, sabato 9 novembre i vicoli di Genova hanno fatto festa e c’eravamo anche noi!
Guarda il video dei primi 9 mesi di progetto.