CSC – Centro Stabile di Cultura è un’associazione culturale che dal 1990 organizza, senza scopo di lucro, concerti, laboratori, rassegne tematiche, proiezioni e gestita da un nucleo di soci volontari. È tra le imprese culturali vincitrici del bando Funder35, che ha rappresentato un’importante occasione di crescita. Proprio in questo contesto CSC si è rivolto a BAM! per ottenere affiancamento e consulenza nell’ambito della comunicazione.
Cliente

Data del progetto
2019Un laboratorio e due incontri di mentoring per co-progettare e migliorare la comunicazione verso i diversi pubblici di CSC
Il progetto
Perché
Ogni anno CSC pianifica una stagione culturale, con eventi settimanali (concerti, laboratori, rassegne tematiche, proiezioni), dal mese di settembre a quello di maggio, con una media di circa 30/40 concerti nella propria sede di San Vito in Leguzzano (VI).
Come
BAM! ha affiancato il Centro Stabile di Cultura in diverse fasi con l’obiettivo finale di fornire all’associazione alcuni strumenti che potessero essere usati in futuro in autonomia, da tutti i membri dello staff.
Il percorso è iniziato con una giornata di workshop dedicato all’analisi e clusterizzazione dei pubblici esistenti e potenziali, affiancando alcune nozioni della teoria dell’audience development a momenti di lavoro hands-on dedicati all’analisi del contesto esistente e allo sviluppo di una mappa dei pubblici.
Dagli esiti del workshop BAM! ha estrapolato un report da cui sviluppare linee guida per le future azioni di comunicazione di CSC. Infine, in un ultimo incontro, BAM! ha trasferito allo staff dell’associazione alcune competenze per una corretta pianificazione delle campagne social e per ottimizzare gli investimenti negli annunci su Facebook e Instagram, i due canali maggiormente utilizzati dal Centro Stabile di Cultura per comunicare con il proprio pubblico online.
E poi?
CSC ha implementato le linee guida elaborate da BAM! nella stagione 2019/20, ottenendo già i primi successi: un nuovo filone di serate elettroniche che hanno attratto nuovi pubblici – in media più giovani, l’offerta di un pacchetto di abbonamento e una comunicazione digital più calda, basata sulle relazioni e le persone che animano CSC. Questi ultimi due elementi hanno creato terreno fertile quando, durante il difficile periodo del lockdown, il Centro ha lanciato una campagna di crowdfunding, conclusa con un discreto successo e con rinnovato senso di comunità tra il pubblico e CSC.
Scontato, ma utile ricordare quanto la pianificazione strategica possa aiutare le organizzazioni culturali ad affrontare momenti di difficoltà, sfruttando – perché no – la crisi stessa per rinnovarsi.